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Cucchan.
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Dato che mi sento chiamata in causa da recenti avvenimenti, sono curiosa di sapere cosa ne pensate riguardo questo argomento.
Inevitabilmente, ogni nostra mossa, ogni nostro pensiero, passa sotto l'occhio attento di chi ci circonda, questo è un dato di fatto.
D'altronde, chi di noi non ha mentalmente o anche pubblicamente giudicato qualcuno?
Io, l'altro giorno, mi sono ritrovata ad essere oggetto di chiacchiere/voci di paese semplicemente perché, in compagnia di mio cugino e della mia migliore amica, chiacchieravo fino a tardi con un amico comune in casa di mia nonna (dove ho soggiornato, per nove giorni, solo in compagnia della mia migliore amica).
Non so chi, dei vicini, si sia preso la briga di stare in piedi fino alle due di notte per spiare cosa facessimo, ma sta di fatto che mi sono ritrovata accusata, in pratica, di essere una "poco di buono" da mia zia.
Ora, ignorando la ristretta mentalità di paesino sperduto tra le montagne con cui mi sono dovuta scontrare, voi cosa ne pensate? Il giudizio della gente influisce così tanto sulla nostra vita che dovremmo seguire invisibili dettami solo per apparire belli e perfetti agli occhi degli altri? Oppure è meglio seguire il nostro istinto e la nostra ragione, infischiandocene di ciò che ci dicono alle spalle? O, ancora, bisognerebbe crearcisi una via di mezzo?
Tell me! :3. -
.CITAZIONENon so chi, dei vicini, si sia preso la briga di stare in piedi fino alle due di notte per spiare cosa facessimo, ma sta di fatto che mi sono ritrovata accusata, in pratica, di essere una "poco di buono" da mia zia.
Vicini inquietanti.
Io vivo in un paese piccolo-piccolo e so benissimo che praticamente puoi fare anche una scorreggina nel privato di casa tua, e dopo pochi minuti lo sanno tutti. Giustamente, la velocità a cui viaggia la notizia è inversamente proporzionale alla cittadina in cui si abita, ma comunque sta di fatto che - per natura - la gente non è fisicamente concepita per badare ai fatti propri (o almeno, la maggior parte della gente).
Io personalmente cerco di non dare troppo peso al giudizio altrui, perché a dire il vero mi faccio già una mera da sola, esprimendo pareri negativi su qualsiasi aspetto della mia persona XD. Però sono fermamente convinta che non si possa sempre "infischiarsene" completamente del parere degli altri - giusto o sbagliato che sia. A seconda delle situazioni, può essere più conveniente fare un passo indietro e uniformarsi un po' ai costumi degli "Indigeni" (alias: le vecchiette che spiano attraverso le persiane delle proprie finestre di casa X°°°°).
Indipendentemente da come ci si relaziona a questo tipo di problema, il dramma persiste: la gente continuerà a parlare sempre e comunque. A prescindere se si fa qualcosa di "giusto", "sbagliato" o completamente ordinario (come ad esempio chiacchierare dei cazzacci propri fino alle due di notte in una proprietà privata).
Adesso sì, potete darmi il premio "Risposta più inutile in un topic - 2012" ouo.. -
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Da circa luglio scorso sono prese a succedere - di nuovo - questo tipo di cose pure alla mia persona. Gli exploit sono tanti, e di solito qualcuna di voi se ne sorbisce l'improbabile confessione su skype, tra una mia crisi di pianto e quella successiva.
Partiamo dal presupposto che l'essere umano è - in modo malsano - curioso di natura. Pensiamo a come noi stessi speculiamo su celebrità, o su persone che vediamo tutti i giorni, spesso non rendendoci conto che stiamo agendo nell'identica maniera che ci darebbe fastidio. Vuoi o non vuoi, il pettegolezzo corre sulla bocca di tutti, persino di chi dice di odiarlo o di astenersi. Penso che anche i pregiudizi vadano di pari passo. Più o meno tutti li proviamo, pur trattenendoci o pur cercando di dare possibilità a gente che proprio non ci va giù.
Il normale cicaleccio, almeno per parte mia, dovrebbe avere un termine o un limite di decenza. Insinuare che una persona sia di facili costumi o meno, specialmente quando appartiene al proprio genere, volerla per forza etichettare supponendo quale sia il suo orientamento sessuale... Insomma, in qualche modo, violarne i diritti più sacri, semplicemente perché non si ha passatempo più impellente... Non so, mi pare oltre ogni misura. Fuori da qualsiasi giustificazione sull'imperfezione umana.
Ho un vicino di casa esattamente come quelli descritti in questo topic. E' un uomo in pensione, il classico cattolico che va a messa tutte le domeniche e si professa un bravo cristiano, onesto cittadino e via dicendo. La mattina si alza con le galline e sapete cosa fa? All'ombra della sua siepe guarda e spia vicini, dirimpettai e s'impiccia dei fatti altrui. Non avendo proprio nulla di meglio da fare, si dedica a disturbare la quiete pubblica, insultando, trovando ogni pretesto per attaccare briga e litigare con gli altri condomini, o trovare qualcosa che non è fatto in modo consono. Non è esattamente un bravo cristiano e lo metterei nel mucchio di piccoli farisei che si lavano la coscienza con un libro di preghiere e qualche canto stonato. Non basta mezz'ora per riparare alle ingiustizie o alle ferite inflitte, soprattutto quando non si sa chiedere scusa e si ha l'abitudine di approfittarsi, di ordire maldicenze ai danni di persone disabili o di malati di tumore. (Tra i vari esempi, che mi vengono in mente del suddetto grand'uomo)
Per dirla tutta, io cerco di non farci caso quando accadono queste cose. Badate bene: cerco, ergo non lo mostro all'esterno, ma dentro piango tutte le volte che qualcuno, qualcuno di molto s******, che vede realmente come sono, ha il vezzo di mettere in circolo voci strane, o di darmi contro per puro sport. E' vero, la vita è difficile, capita a tutti e blablablabla. Non ditemi però che bisogna prenderla con filosofia o altre scemenze, tipo il riderci sopra. Trovo parecchio triste che qualcuno inventi illazioni perché non ha una propria vita e non capisce/non sa capacitarsi che al mondo non esiste solo la "malizia", o la cattiveria. Probabilmente sono io l'ingenua, anche se nutro una sfiducia totale nel genere umano.
Ma le parole affliggono le persone. Hanno un peso e ci sono individui, come me, che a quel peso ci fanno caso. Io credo alla gravità di certe parole. Al loro significato. Forse, è anche per questo che ne esco molto, troppo, ferita il più delle volte, anche se non do mai la soddisfazione di farmi vedere direttamente in quello stato ed opto per la solitudine in tali frangenti, perché la mia faccia inespressiva me lo consente alla grande (almeno questo).
Il gossip sarà anche un validissimo sport da spiaggia, o un modo per salvarsi dalla noia di un viaggio in treno, di una serata intrappolati nell'ascensore... E così via; tuttavia ha delle ripercussioni e non poco significative.
Questo però non mi ha mai allontanato da quello che sono; nonostante io soffra, non voglio scendere a compromessi con me stessa. Sono ancora dell'idea che non andrò a genio agli altri, ma solo ad una piccolissima cerchia di persone che vogliono e sanno ascoltarmi, senza fraintendermi, o almeno provando a chiedere, prima di trarre conclusioni drastiche. Io so di avere la coscienza pulita e dei valori in cui credo fortemente. So di essere imperfetta, so quali sono i miei difetti e non ci sto ad essere catalogata per quello che non sono; che i miei interessi possano essere denigrati, o la mia persona messa perennemente in discussione, sì, mi fa sentire parecchio "emarginata", tuttavia non cambierò per questo tipo di persone. Il fatto che non sappiano capirmi, che non abbiano a sufficienza modo di afferare la mia essenza... Non è un mio problema.
E devono davvero godere di una vita triste e molto piatta per curarsi tanto del modo in cui passo il tempo. XD
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